Franz Von Stuck

(Tettenweis, 23 febbraio 1863 – Monaco di Baviera, 30 agosto 1928)

Opere di Franz Von Stuck
in alta definizione

… e l’immagine del peccato.

Nel 1863, in Bassa Baviera nasce da una modesta famiglia di mugnai Franz von Stuck, destinato a diventare uno dei massimi artisti del suo tempo, un “principe degli artisti”, tanto da meritare nel 1905, il titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della corona bavarese. Von Stuck seppe influenzare le opere dei suoi contemporanei, sebbene la sua arte non fosse del tutto semplice da interpretare visto che condusse all’interno del Simbolismo un percorso assolutamente personale. Fu il maestro di Kandinsky e di Klee, e pervenne ad una sorta di identificazione tra arte e vita, che in quel periodo era ancora un vagheggiamento per pochi eletti.
A Von Stuck si deve tutto il recupero di un mondo mitologico denso di misteri che singolarmente sintetizza nelle ornamentazioni presenti nella sua splendida casa-atelier, la Villa Stuck di Monaco del 1898, che ospita una istituzione museale dal 1992. Questa villa venne progettata dall’artista secondo il suo gusto, in ogni singolo dettaglio, dalle sculture al disegno geometrico dei pavimenti. In stile neoclassico la Villa Stuck, probabilmente ispirata ad una architettura dipinta in un quadro di Bocklin, venne realizzata pensando ad un futuro utilizzo come museo dedicato alla celebrazione della sua arte e del mondo mitologico che la sua stessa produzione aveva così profondamente plasmato.
La notorietà dell’artista inizia a partire dal 1889, quando espone a Monaco alcuni dipinti dal carattere sensuale e istrionico, dove fauni, ninfe, centauri sembrano giocare con il bene e il male, assumendo di volta in volta ruoli diversi. L’ispirazione pare essere nata dall’osservazione dei quadri di Bocklin, ma il suo modo di trattare i temi religiosi appare dissacrante, e non tutto il pubblico si schiera a suo favore. Von Stuck sembra muoversi tra due poli, quello dell’innocenza e del peccato, che egli stesso interpreta nel suo modo di vivere che appare sospeso tra realtà e spettacolo quando giunge ad identificarsi lui stesso con un mitologico dio Pan. Nel 1892 disegna il manifesto della Secessione monacense, realizzando l’immagine di una Athena forte e combattiva, simbolo di quella volontà di cambiare che animava gli artisti antiaccademici del tempo. Nel 1897 si sposa con una donna americana, Mary Lindpainter, sua modella e musa ispiratrice, che amerà fino alla fine della sua vita, anche se sarà da un’altra donna che otterrà d’essere padre, a causa della sterilità della moglie Mary.
Successivamente si occuperà di grafica e di fotografia, anzi sarà a quest’ultima che si rivolgerà per realizzare alcuni dipinti estremamente maliziosi come L’amazzone ferita o Il bacio della sfinge. il peccatoA Palermo, presso la Galleria d’Arte Moderna in collezione permanente è esposto il suo dipinto più famoso: “Il peccato”. È forse questo tema, più volte replicato dallo stesso autore, la sintesi più esplicita dell’arte di Von Stuck. Il soggetto è inquietante, si tratta di una donna dallo sguardo penetrante che pare emergere da una dimensione profonda dell’essere, da uno stato di coscienza remoto e dirompente. La donna è nuda, con un corpo bianco latte che contrasta con il viso in ombra, con il colore dei capelli e con quello del serpente che si attorciglia a lei come quasi a farne parte, sinuoso e terrificante.

Eva, sembra essere il suo nome, oppure potrebbe chiamarsi come tutte le divinità mitologiche che hanno attinto al mito della madre terra, nuova dea dei serpenti il cui potere sfugge di mano a qualsiasi uomo cada vittima delle sue grazie ammalianti.
La Biennale di Venezia del 1909 lo vedrà trionfare con una mostra a lui interamente dedicata e nel 1911 un’altra personale a Roma confermerà la sua notorietà in Italia.
Stuck morirà d’infarto a Monaco nel 1928, quando ormai le nuove tendenze artistiche si saranno imposte al grande pubblico, e dopo avere concluso una annosa vicenda giuridica relativa all’affidamento della sua unica figlia, che designò quale unica erede del suo patrimonio.