Messa a fuoco

Caratteristica fondamentale di una fotografia è la messa a fuoco, che distingue una foto da nitida a sfocata. Una fotografia si dice nitida quando i particolari sono ben definiti, i contorni ben delineati, si possono distinguere chiaramente anche dettagli molto piccoli, linee molto fini, e l’occhio non compie sforzo nell’osservare le immagini.
Al contrario una fotografia si dice sfocata quando i particolari non sono ben definiti, i contorni appaiono sfumati, non si distinguono più i piccoli dettagli, le linee fini, e l’occhio si trova in imbarazzo ad osservare le immagini. La nitidezza di una foto dipende Principalmente da due fattori: dal fatto che essa sia stata ben messa a fuoco dal fotografo un istante prima dello scatto, e in secondo luogo dal fatto di avere tenuto sotto controllo la profondità di campo.

Se vogliamo una messa a fuoco impeccabile, oltre a mettere a fuoco il soggetto che ci interessa, occorre usare diaframmi molto chiusi. L’uso di diaframmi chiusi però richiede di utilizzare tempi di esposizione molto più lunghi e pertanto si rende indispensabile l’uso del cavalletto per evitare le foto mosse. A volte il vantaggio di avere tutti i particolari a fuoco si traduce nello svantaggio di appiattimento che non aiuta l’occhio a percepire le distanze fra gli oggetti e a volte lo svantaggio di avere alcuni particolari sfocati si traduce nel vantaggio di aiutare l’occhio a percepire lo “spessore” dell’immagine.