Contrasto

Le fotografie, a colori o in bianco e nero sono ovviamente caratterizzate da un certo grado di contrasto, inteso come la distribuzione delle gradazioni di chiaro e scuro. L’accostamento violento di toni molto chiari a toni molto scuri, con una scarsa presenza di toni medi è definito alto contrasto, mentre, al contrario, l’accostamento morbido di toni medi leggermente degradanti, con una scarsa presenza dei toni estremi è definito basso contrasto.

La scala delle zone di grigio mostra una serie di 11 zone che, partendo dal nero assoluto (0), va fino al bianco assoluto (10), attraverso 9 diverse gradazioni di grigio (1-9), fra cui il valore (5) rappresenta il valore intermedio, che potremmo definire a metà strada fra il bianco e il nero. I toni 0, 1 e 2 sono chiamati “bassi”; i toni 3, 4, 5, 6 e 7 sono chiamati “medi”; i toni 8, 9 e 10 sono chiamati “alti”; i toni alti insieme a quelli bassi sono chiamati “estremi”. Una fotografia, per essere buona, deve necessariamente avere una distribuzione dei toni, ovverosia una presenza perfettamente bilanciata di tutte le zone di grigio.
In realtà questa regola canonica, può non essere sempre valida. La distribuzione delle zone di grigio dipende necessariamente dal soggetto che è stato fotografato e dalle condizioni di luce ambientali.
Pertanto possono esistere fotografie in cui la distribuzione privilegia i toni alti o quelli bassi senza che si possa accusare un difetto. Abbiamo rispettivamente i casi del “high-key” (prevalenza di toni alti con quasi totale assenza di toni bassi), e del “low-key” (prevalenza di toni bassi con quasi totale assenza di toni alti).