Le Beaubourg

Il Centro Pompidou, noto come il Beaubourg, è uno dei luoghi più visitati di Parigi e rappresenta una delle strutture multimediali più frequentate del mondo. Progettato da Renzo Piano e Richard Rogers e inaugurato nel 1977, da circa due anni è stato riaperto al pubblico, dopo alcuni interventi di tipo strutturale. Negli spazi dei vari piani dell’edificio hanno sede:

– Il Musée national d’Art moderne (MNAM) che occupa i piani alti dell’edificio e che dopo il Moma di New York è il più ricco e importante al mondo poichè dona una panoramica completa delle principali avanguardie del primo ‘900. Vi possiamo trovare sezioni dedicate alla École de Paris, al cubismo e surrealismo; opere di Henri Matisse, Pablo Picasso, Marc Chagall, Wassily Kandinsky e Constantin Brancusi, frutto di lasciti ereditari; Wols, Nicolas De Stäel, Serge Poliakoff, Jean Bazaine, Alfred Manessier, Jean Dubuffet, Jean Fautrier, Pierre Soulages, Georges Mathieu, Henri Michaux, Hans Hartung, Lucio Fontana, Antoni Tàpies, Karel Appel; arte nord-americana, dall’espressionismo astratto, Pop Art e minimalismo ed arte concettuale.
Altre sezioni della collezione e alcuni dei servizi come la videoteca, con film dal 1921 ad oggi; il Centre de création industrielle, che documenta il design industriale; la collezione di design, con ca 2.000 oggetti e svariati disegni e la collezione di architettura, iniziata solo recentemente, comprendente disegni, video e fotografie che documentano gli innumerevoli aspetti dell’architettura contemporanea;

Questo edificio risale agli anni ’70. Dopo un recente restauro eseguito dagli architetti Renzo Piano, Jean Francois Bodin, Dominique Jakob e Brendan Mc Farlane, il MNAM (Musée national d’Art moderne) di Parigi é divenuta persino più grande del Museo d’Arte Moderna di New York (MoMA), suo eterno concorrente. Il nuovo allestimento, frutto della recente ristrutturazione, concede ampio spazio alle tendenze artistiche dagli anni ’70 ad oggi: Arte Povera, Land Art, Body Art, installazioni, environments, fotografia, video, neoespressionismo, transavanguardia, fino alle recenti correnti degli anni ’90. Oltre alla produzione artistica di aree consuete, figura anche quella di regioni come l’Africa, l’Estremo Oriente, Australia e Sud-America.

Annesse al museo ma esterne all’edificio si trovano altre istituzioni come l‘Atelier de Brancusi, in cui si è cercato di ricostruire il più fedelmente possibile l’atelier del grande scultore che è una bassa costruzione antistante l’edificio; la Bibliothèque publique d’information, una delle maggiore biblioteche al mondo specializzata nelle arti visive; l’Institut de recherche de coordination acoustique/musique (IRCAM), specializzato nella sperimentazione in campo acustico e musicale.