Robert Capa

Robert Capa è il nome con il quale conosciamo il fotografo Endre Friedman nato a Budapest nel 1913. Avendo subito in giovane età l’esilio dall’Ungheria nel 1931 per le sue tendenze politiche, si trasferisce a Berlino dove frequenta il corso di giornalismo della Deutsche Hochschule fur Politik. Ragioni economiche lo portano a diventare un semplice aiutante di laboratorio presso una nota agenzia fotografica di Berlino. È il suo trampolino di lancio! Viene notato infatti dal direttore, che gli affida dei servizi fotografici di cronaca locale. il suo primo incarico importante lo svolgerà a Copenaghen (fotografa una lezione di Lev Trotzkij agli studenti danesi) Dopo l’incendio del Reichstag avvenuto nel ’33 lascia Berlino per Vienna, poi torna a Budapest.
Infine va a Parigi, questo periodo è determinante per l’incontro con Gerda Taro, che diventerà una fotogiornalista indipendente, oltre che il grande amore di Capa.
Iniziano i servizi fotogiornalistici in Spagna, quelli parigini per le elezioni della coalizione governativa di sinistra nota come Fronte Popolare e il suo nome cambia in Robert Capa. Successivamente si reca in Spagna con Gerda Taro, per fotografare la guerra civile scoppiata in luglio e la resistenza di Madrid. Nel ’37 Gerda muore in seguito ad un incidente che le accade per fotografare la battaglia di Brunete a ovest di Madrid. Robert ne resta fortemente colpito, con Gerda aveva perso una compagna di vita e di lavoro. Nel ’39, Capa fotografa la capitolazione di Barcellona e dopo la fine della guerra civile spagnola, riprende i soldati lealisti esiliati nei campi d’internamento in Francia.
A New York dove si reca in seguito allo scoppio della II guerra mondiale, lavorerà per conto di ” Life “. Poi realizza numerosi servizi sulle attività belliche degli alleati in Gran Bretagna. Nel ’43, realizza un reportage fotografico sulle vittorie degli alleati, prima in Nord Africa, poi si reca anche in Sicilia per fotografare i successi militari degli alleati.
A seguito delle truppe americane, come un soldato in guerra, fotografa l’invasione degli alleati a Lipsia, Norimberga e Berlino. A questo periodo risale la storia d’amore con Ingrid Bergman. Diviene cittadino americano dopo il conflitto che lo ha visto così spesso rischiare la vita. Ad Hollywood, scrive le sue memorie.
Nel 1947, insieme con gli amici Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert fonda l’agenzia fotografica “Magnum”. Ricomincia a viaggiare instancabilmente per documentare, va in Unione Sovietica, in Europa, in Israele. Si trasferisce a Parigi, dove ha sede la Magnum di cui ricopre il ruolo di presidente. Non sono anni facili, Capa comincia a risentire della fatica di tutti quei viaggi e è oppresso da un forte dolore alla schiena. Nel 1954 riprende l’attività e si reca in dapprima Giappone, poi, al seguito di una missione militare francese al delta del Fiume Rosso, rimane ucciso da una mina anti-uomo. Era il maggio del 1954. Capa, nonostante la sua attività sia stata irrefrenabile e abbia prodotto innumerevoli immagini, è noto soprattutto per una foto, quella del miliziano ucciso sul campo di battaglia, divenuta una vera e propria ‘icona’ dell’eroismo per la libertà.