La Cartapesta

L’arte della cartapesta, spesso sottovalutata ed inquadrata come un’arte minore, è servita in passato a realizzare opere artistiche uniche e di grande bellezza, molte delle quali sono giunte sino a noi in ottimo stato di conservazione. Al periodo compreso tra il XVII e il XVIII secolo, legato soprattutto allo sviluppo dell’arte barocca della Controriforma, risale molta della produzione artistica in cartapesta, che ha dato vita a grandi capolavori realizzati dai Maestri cartapestai. Numerosi sono gli esempi di realizzazioni di opere in cartapesta in Sicilia dove, presso molti comuni si svolgono ancora manifestazioni religiose che vedono protagoniste antiche statue in cartapesta: a Chiusa Sclafani la statua in cartapesta del SS Ecce Homo, custodita presso la chiesa madre, che risale al ‘700, viene solennemente uscita per la festa del paese, analogamente a Scicli la statua della Madonna delle Milizie, raffigurata nel simulacro come una guerriera a cavallo e con la spada sguainata sfila per le vie della città durante la festa in suo onore; a Caltanissetta gruppi in cartapesta sfilano il Giovedì Santo durante la processione delle “Vare” ed i giganti di Messina, Mata e Grifone, rappresentati da enormi figure a cavallo alte circa nove metri; attraversano la città di Messina per la festa dell’Assunta.
Tradizionalmente realizzato in legno e cartapesta, è il famoso Carro di S. Rosalia di Palermo, che ha una storia che risale al 1686, quando venne costruito per la prima volta. Oggi l’utilizzo della cartapesta è maggiormente legato alle realizzazione dei Carri di Carnevale, che rappresentano un esempio più recente dell’utilizzo della cartapesta se pensiamo che uno dei carnevali più antichi della Sicilia, quello di Acireale, che vanta origini risalenti al XVII secolo, introdusse solo all’inizio degli anni trenta le maschere in cartapesta, che poi, si trasformano in carri allegorici trainati dai buoi, contornati da personaggi e gruppi satirici in movimento.
La cartapesta è un materiale costituito essenzialmente da un preparato di acqua, colla, gesso e carta. Le colle solitamente usate possono essere la colla vinilica, la colla di pesce in scaglie o in polvere o la colla di farina. La realizzazione di queste opere è stata ottenuta attraverso la lavorazione della cartapesta a strati. Questo procedimento prevede diverse fasi di cui la prima è rappresentata dalla creazione del modello in argilla; con una colata di gesso su questo modello, si ottiene il negativo del calco all’interno del quale vengono poi applicate le strisce di carta, precedentemente imbevute in un composto di acqua e colla, facendole aderire perfettamente al calco di gesso. Dopo molte ore necessarie alla asciugatura, si stacca il lavoro di cartapesta e, solo dopo aver levigato con della carta vetrata per rendere la superficie il più liscia possibile, si procede alla decorazione pittorica del soggetto con colori acrilici o a tempera. La lavorazione si conclude con uno strato di vernice lucida a protezione del lavoro. Il Materiale occorrente è generalmente costituito da: Giornali quotidiani riciclati – Colla per parati – Colla Vinavil – Polveri minerali (vari colori) – Polistirolo compresso – Turapori o lacca – Olio di lino – Pellicola trasparente – Carta stagnola – Spatole e stecche di legno. Gli Agenti di conservazione sono: Acido carbolico o silicico o formolo idrossido di potassio. Impermeabilizzanti: bianchi di uovo o calce. Ignifugazione: gesso, calce, bianco di spagna, borace o pietra pomice.

Oggi è possibile utilizzare la “pasta Cartapesta” che si trova in commercio e riproduce perfettamente l’aspetto finale della Cartapesta. Si può utilizzare per plasmare maschere, ricoprire oggetti e trasformare numerose superfici. E’ a base acrilica quindi aderisce bene su tutte le superfici e può essere mescolata con tutti i colori diluibili in acqua. Per l’applicazione è sufficiente una spatolina a cazzuola e un po’ d’acqua per pulire l’attrezzo. Applicare la pasta con il dorso della spatola sulla superficie scelta, modellarla a piacere e lasciarla asciugare per almeno 48 ore. Se si desidera, si può impastare il prodotto con del colore e spatolare la pasta con diverse tonalità.