Palermo

Santa Rosalia

Palermo, dal 13 al 15 Luglio, “Festino” in onore della Santa Patrona della città, St. Rosalia. Narra la storia che, questa adoratissima “Santuzza”, cosi appellata affettuosamente dai cittadini palermitani per la sua giovane età, rifiutò la corte di un nobile e divenne di conseguenza eremita nel monte Pellegrino nel 1162, per donarsi a Dio e vivere la sua vocazione in eremitaggio. Il culto per Santa Rosalia, ha origini molto antiche. Un noto racconto popolare tramanda da secoli che al casuale ritrovamento, nel 1624, delle ossa della Santa corrispose il miracoloso diminuire della rovinosa pestilenza che aveva colpito Palermo. La grotta dove furono trovate le sue ossa, è ancora oggi meta di pellegrinaggio da parte di numerosi fedeli a Settembre, per il giorno di St. Rosalia. Ogni anno in onore della Santuzza si svolge a Palermo nel mese di Luglio, in corrispondenza della data del ritrovamento delle ossa miracolose, una partecipatissima festa, il “festino di Santa Rosalia”. All’insegna della tradizione si procede alla sfilata di un elaboratissimo “carro” dove campeggia la statua della Santa e i fuochi d’artificio al Foro Italico. Questa manifestazione, antichissima, è sempre stata festeggiata in modo sontuoso. Ancora oggi rappresenta un evento che richiama una partecipazione di pubblico vastissima, vuoi per la devozione nei confronti della Santa, vuoi per il carattere spettacolare che ha assunto da un decennio a questa parte. La manifestazione infatti prevede, durante la tradizionale sfilata del carro, alcuni momenti di spettacolo in alcuni punti cruciali del percorso che va dalla Cattedrale fino a Porta Nuova, dispiegandosi lungo il “cassero”, l’antico asse di Palermo. Assistere al “festino” è molto emozionante, è un evento che racchiude in sè moltissimi aspetti tipici della cultura popolare della città di Palermo. Il centro storico si colora di luci di suoni e profumi. Ognuno con il suo sogno, ognuno con la sua preghiera, si unisce in un solo grido:” Viva Palermo! Viva Santa Rosalia!”

In Provincia di Palermo:

Monreale il tre maggio, si festeggia il SS. Crocifisso. Il Crocifisso, considerato il protettore del genere umano, è il patrono della città e la vara del Santissimo è portata in processione per le vie cittadine. Partecipare a questa manifestazione può essere una occasione per scoprire il Duomo di Monreale, con i suoi splendidi mosaici, unici al mondo.

Calatafimi, dal primo al tre maggio, festa dell’abbondanza. Viene portato in processione il Crocifisso ligneo custodito nella chiesa di S. Caterina, che coinvolge le varie confraternite ed il clero; il Crocifisso, tutto nero, è legato ad una croce d’argento ed è accompagnato dalla banda musicale, dalla macchina che trasporta S. Maria del Giubino (così chiamata dal nome della contrada dove fu ritrovata), e trasportata da i buoi. Elemento caratteristico della processione è il carro ornato d’alloro usato per il trasporto del pane benedetto e preparato in varie forme e che rappresenta i voti effettuati dai fedeli; sul carro si trovano anche degli uomini che hanno il compito di dividere le forme del pane che poi sarà distribuito ai fedeli.

Caccamo, festa della “Castellana”. Ricorda il dominio cittadino svolto dalle Signorie a Caccamo per ottocento anni.
Il fatto è rievocato con una parata delle donne in abiti d’epoca che sfilano a partire dal famoso Castello.

Castelbuono. Nel mese di luglio vengono organizzati solenni festeggiamenti per la Santa patrona di Castelbuono, la Matri Sant’Anna, che si concludono il giorno 27 Luglio con una suggestiva processione nel corso della quale la sacra reliquia viene portata in giro per le vie principali del centro abitato.
Nel 1605 la reliquia venne trafugata, proprio da un monaco, e ritrovata solo dieci anni dopo e per caso. Al ritrovamento, seguirono nove giorni di solenni festeggiamenti, dai quali trasse origine la nuvena di Sant’Anna patrona di Castelbuono.
La Giostra dei Ventimiglia di Castelbuono, è una manifestazione rievocativa con centinaia di personaggi in costume che rappresentano un avvenimento storico legato alla famiglia dei Ventimiglia e alla loro contea. Precedentemente nelle due cittadine che furono sedi della corte dei Ventimiglia, Geraci e Castelbuono, venivano organizzate due distinte manifestazioni: la Giostra dei Ventimiglia e l’Arruccata di li Vintimiglia. Oggi, in relazione alla la comune radice storica è prevalsa la tendenza a unificarle con una più imponente manifestazione che, vede lo svolgersi di antichi giochi cavallereschi.

Altavilla, dal sei all’otto settembre festeggiamenti della “Madonna della Milicia”. Il pellegrinaggio al santuario viene effettuato dai fedeli la notte che precede il sei di settembre. I devoti della Madonna la festeggiano costruendole ogni anno un carro, costituito alla sua base da una conca dove poi troverà posto la banda musicale, e ricoperto di drappi e trainato da buoi. Il giorno della festa la processione del carro è ripetuta, come anche il pellegrinaggio dei numerosi fedeli in chiesa per consegnare alla Madonna gli ex-voto. Durante il pomeriggio si ha la processione del quadro, che si narra arrivò in questa cittadina grazie ad una nave guidata da corsari. Tipica la consegna dei doni da parte dei fedeli che hanno ricevuto doni dalla Madonna; tali offerte appaiono poi legate ad una grande torcia. Si ha successivamente la tradizionale processione del quadro che ritrae la Madonna, portato per le vie della città con l’accompagnamento musicale e da uno stuolo di fedeli. Il tutto si conclude con il rientro del quadro in chiesa, la conservazione del carro, i fuochi artificiali e uno spettacolo.

Alcamo, dal 19 al 21 giugno, festeggiamenti dedicati alla Madonna dei Miracoli. L’origine del culto risale ad una leggenda della prima metà del 1500: alcune donne si erano recate in un torrente nel lato settentrionale della città per lavare i panni; qui videro una bella signora con un bambino, che si nascosero dalla loro vista riparandosi in una macchia che copriva un mulino in abbandono; da lì gettando dei sassi colpirono con l’acqua una donna muta ed una paralitica che ottennero così il miracolo della guarigione; allora, appreso il fatto gli uomini cominciarono a sfoltire la macchia e trovarono una immagine della Vergine con in braccio Gesù Bambino; per gli eventi prodigiosi che si verificarono in questi due giorni l’immagine fu chiamata “Madonna dei Miracoli” e sul posto del suo ritrovamento fu edificata una Chiesa. Nei tre giorni della festa si svolge una corsa di cavalli, una processione notturna l’ultimo giorno riguardante la bella statua lignea della Madonna, addobbata con gioielli e ricami in oro.

Marineo, penultima domenica di agosto, S. Ciro. Il Santo figlio di nobile famiglia e nacque nel III secolo dopo Cristo ad Alessandria d’Egitto e fu decapitato per ordine dell’imperatore. Il suo teschio fu riportato in Roma per ordine del papa Costantino e successivamente inviato a Marineo per ordine del pontefice Pio VII. Viene onorato con tre giorni di festa che prevedono un primo giorno di devozione con la partecipazione dei fedeli che trasportano i ceri votivi e delle donne a piedi scalzi, un secondo giorno che prevede la partecipazione di numerosi uomini a cavallo che portano le offerte che i devoti hanno attuato durante l’anno. Saltuariamente si ha la preparazione di un carro trionfale che trasporta per le vie cittadine le due bande musicali ed i devoti che attendono le grazie dal Santo, carro che è trainato da otto potenti buoi.

Prizzi, domenica di Pasqua, rappresentazione folkloristico-religiosa “ballo dei diavoli”. La manifestazione affronta il tema della morte legata alle forze del male, che, ostacolando l’incontro delle forze del Bene rappresentate dal Cristo e dalla Vergine, cercano di impedire il mistero divino della risurrezione con cui il Cristo aveva già sconfitto la morte.
In questo giorno, all’alba, gli abitanti vengono svegliati dal bussare alle loro porte da gruppi di ragazzi che si travestono da “diavoli” ed attraversano la città con l’intento di ricevere da parenti, amici e da tutti quelli che incontrano, piccole somme di denaro oppure uova fresche o dolciumi a titolo di obolo e condurre dei prigionieri all’inferno che altro non è che una comune osteria dove i “dannati” sono obbligati a bere vino e ad offrirlo ai presenti, inoltre ai “catturati” vengono offerti, previo pagamento di un obolo per la loro “liberazione”, i tipici dolci di Pasqua di Prizzi, (i cosiddetti “cannateddi”, dolcetti con un uovo sodo al centro Alla spontaneità dei “diavoli” ragazzi si contrappone un gruppo ufficiale di “diavoli” del comitato organizzatore, formato da persone appositamente incaricate e vestite con un abito di tela di lona, tinto di rosso e con sul viso una maschera di ferro con una larga bocca dalla quale fuoriescono la lingua e i grossi denti. La maschera è sormontata da due corna e da una pelle di caprone che copre anche le spalle e parte della schiena. La manifestazione prevede la processione della Maria Addolorata e l’incontro con la statua del Cristo risorto.

Gangi, ad Agosto si svolge Sagra della spiga, una delle manifestazioni più interessanti sotto il punto di vista etno-antropologico perché in essai si evidenziano antiche origini pagane. Si tratta infatti di una festa dedicata a Cerere, divinità della terra, per celebrare e propiziare i raccolti. Si svolge una sfilata di carri trainati da buoi, simboli di un mondo rurale. In uno di essi si trova una fanciulla che rappresenta la dea della terra. Si intrecciano le tradizionali spighe, ognuna è destinata a propiziare la fertilità e l’abbondanza nelle case della gente.

Mezzojuso “Mastro di Campo”. Un figurante col volto coperto da una maschera rossa cerca di conquistare la sua amata regina, arroccata nel suo castello: è il Mastro di Campo che infine riesce a conquistare la sua amata. Si tratta di una rappresentazione che ricorda l’impresa del conte Bernardo Cabrera che, per cercare di conquistare la regina Bianca da lui amata, nel 1412 scalò le mura del palazzo Steri a Palermo; ma alcuni elementi storici contrastano tale teoria, come il fatto che la regina Bianca di Navarra non ricambiasse i sentimenti del Conte. L’evento si svolge nella pubblica piazza cittadina con la partecipazione di numerosi figuranti, è molto atteso da tutta la cittadinanza ed è rappresentato sin dal XVII secolo. Nel corso dei secoli, l’evento ha subito delle modifiche, come l’intervento di “Garibaldi” e di alcuni suoi uomini che si ha a partire dagli inizi del 1900. La partecipazione dell’eroe dei due mondi e dei suoi uomini è molto attiva: i garibaldini ingaggiano una bella battaglia con le guardie saracene del castello. Altri caratteristici personaggi di tale pantomima sono gli alleati del Mastro di Campo, i briganti ed i guerriglieri rappresentati dal gruppo del Forforio che vogliono sovvertire l’ordine rappresentato dalla Corte del Re ed il “Diavolo Pecoraio”, un figurante rivestito di pelli di pecora che rappresenta il reale avversario dell’eroe della pantomima.

Termini Imerese, festeggiamenti del carnevale domenica ed il martedì grasso. si ha l’allestimento ed il corteo dei carri allegorici che offrono la satira di eventi e personaggi politici e dello spettacolo, i tradizionali travestimenti attuati dai cittadini ed il rogo dei fantocci del “nannu” e della “nanna”. La fine dei festeggiamenti avviene, anche qui, la sera del martedì grasso.

Piana degli Albanesi, sei gennaio, battesimo di Gesù (ricordato con modalità analoghe per tutti i paesi che ancora conservano la religione greco-albanese), è ripetuto il 5 ed il 6 del mese, sia nella chiesa principale della città che conserva questo culto e nella pubblica piazza.
In chiesa si costruisce un palco vicino l’altare maggiore dove è posta una vasca ricolma d’acqua, mentre nella pubblica piazza la vasca è posta nelle vicinanze della fontana. La funzione prevede che il celebrante immerga per tre volte una croce in queste vasche e la terza volta la colomba, che nella tradizione religiosa rappresenta lo Spirito Santo, è liberata e può effettuare il suo volo. Altre interessanti manifestazioni religiose che conservano tutto il sapore delle antiche tradizioni si svolgono durante la settimana Santa precedente la Pasqua e per Pasqua.

Ciminna, per tutte le sere della novena di Natale, sono preparati dei falò. Il 12 ed il 13 del mese di dicembre si può assistere ad una particolare processione caratteristica per la presenza di fiaccole e torce che illuminano il corteo ed effettuata per ricordare l’arrivo in città, verso la fine del 1700, della statua lignea che raffigura la Madonna Immacolata conservata nella Chiesa di S. Francesco. La sera del 24, in prossimità di tutte le edicole in cui i fedeli si sono fermati a pregare durante la novena si accendono contemporaneamente questi falò, usando la legna offerta dai fedeli. 

Mondello. A Luglio con una Messa all’aperto presso il porticciolo, si svolge da alcuni anni la Festa della Madonna delle Grazie. Alla fine della Celebrazione ha luogo la tradizionale e suggestiva traversata in barca della “Marunnuzza”, accompagnata da altre barche che la seguono con dei ceri accesi e destinata ad essere riportata nella Chiesa di Valdesi. La piazza del piccolo villaggio di pescatori si accende delle caratteristiche luminarie immancabili in queste occasioni festose e numerosi fedeli seguono con attenzione il percorso che compie la Madonnina pensando intensamente e con fede alla grazia richiesta. Organizzata dalla Confraternita della Madonna delle Grazie, istituita nel 1994, questa rappresentazione si configura nella sua semplicità, come una delle più suggestive del periodo estivo ed è suggellata da un tripudio di fuochi d’artificio, che a festa conclusa, si aprono nel cielo stellato tra l’entusiasmo degli spettatori.

madonnina
suonatori
traino della base galleggiante con i fuochi d'artificio
piattaforme galleggianti con fuochi d'artificio pronti all'uso
principio d'incendio della base che trasporta la madonnina
madonnina in barca
la borgata
luminarie