Agrigento

Agrigento – In primavera si svolge la tradizionale festa del “Mandorlo in fiore”, presso la Valle dei Templi.

La festa, che si svolge in onore della primavera, vide la prima manifestazione nel 1937 con lo scopo di lanciare e commercializzare i tipici prodotti della zona rurale di Agrigento, insieme a quello di pubblicizzare i beni archeologici della Valle dei Templi; ebbe una breve interruzione a causa della II guerra mondiale per poi ricominciare agli albori degli anni cinquanta. Nel corso di più di cinquanta anni la manifestazione ha assunto un valore sempre più internazionale. La festa, che vede numerosi momenti di spettacolo, inizia con l’accensione del Tripode dell’Amicizia davanti al Tempio della Concordia e termina sempre nella citata Valle dei Templi con la premiazione ed uno spettacolo finale. Il profumo dei mandorli in fiore, le musiche e le danze, nella meravigliosa cornice della Valle, fanno di questo evento uno dei più emozionanti del periodo primaverile, in Sicilia.

Provincia di Agrigento:

A Ribera, a Pasqua ha luogo la manifestazione dell’“incontro” tra Cristo risorto, della Madonna e dell’Arcangelo Michele. La statua del Cristo, addobbata con nastri colorati, fiori e fave verdi, e quella dell’Arcangelo, che ha il compito di annunziare la resurrezione alla Madonna, sono preparati dagli uomini del paese, mentre quello della Madonna, che indossa un manto celeste sotto quello nero del lutto, è preparata dalle donne. L’incontro è organizzato sin nei minimi particolari: già durante la settimana santa i giovani incaricati del trasporto della statua si esercitano per assumere il giusto ritmo da sostenere durante la processione. L’incontro tra Madre e Figlio avviene a mezzogiorno, dopo che l’Arcangelo ha portato la notizia. Nel momento dell’incontro la Madonna si libera del manto del lutto, mentre l’arcangelo s’allontana. Sempre a Ribera si festeggia anche S. Giuseppe; già la domenica precedente il giorno della festa con l’entrata in città dei cavalieri, i deputati della festa, che, guidati dal loro capo, accompagnati dalla banda musicale e da una squadra di tamburini e preceduti nella loro entrata in città dallo scoppio di mortaretti, portano dei rami d’alloro in onore del Santo. Questo è solo l’inizio dei festeggiamenti. Una seconda tappa prevede la preparazione della “stragula”, una torre di circa 10 metri che è costruita su di un carro e rivestita con dei rami d’alloro e varie forme di pane legati tra loro con delle cordicelle; al suo centro è collocato un quadro di S. Giuseppe, il padre della provvidenza; il carro è trainato da buoi riccamente addobbati.

La successiva tappa rientrante nei festeggiamenti è il banchetto di S. Giuseppe. Il giorno della festa i devoti che hanno fatto un voto hanno il compito di preparare un lauto pranzo che poi sarà consumato dai “Santi”, tre figuranti che rappresentano la Sacra Famiglia.