Ragusa

Ragusa, Ibla 28 maggio, S. Giorgio. Il Santo, notoriamente rappresentato vestito da soldato armato munito di lancia che uccide il drago simbolo del male, è venerato a Ragusa, e la sua immagine portata a spalla dai fedeli in processione, a ritmo di musica, e sono preceduti da altri fedeli che portano la cassa in argento con le reliquie dei santi. La chiesa caratteristica scalinata della Chiesa dedicata al Santo, per l’occasione, è addobbata con fiori e stendardi.

In Provincia di Ragusa:

Ispica venerdì santo, processione del “Cristo alla colonna”, organizzata dalla confraternita della Chiesa di Santa Maria Maggiore che si occupa di prendere il simulacro del Cristo alla Colonna e di attuare la processione che inizia dopo la mezzanotte del giovedì santo fino alle prime luci dell’alba del venerdì. Il giorno di ferragosto si festeggia la Madonna del Carmelo, divenuta patrona della città nel lontano 1874. La Madonna è rappresentata da una splendida statua che la mostra con un abito dorato e con il Santo Bambino nel braccio sinistro e l’abito devozionale nella mano destra, abito che è portato dai fedeli al collo durante i festeggiamenti dedicati alla Madonna e culminanti nella sua processione. La statua è conservata nella Chiesa a Lei dedicata.

Scicli, 19 marzo, festa di S. Giuseppe. Il S. Giuseppe, rappresentato con un mantello celeste, è festeggiato con la cosiddetta “cavalcata”, che ricorda la fuga della Sacra Famiglia in Egitto. I cavalli ed i muli impegnati in tale manifestazione folkloristica sono addobbati a festa con dei fiori stagionali e sono preceduti nel loro corteo da tre figuranti che rappresentano la Sacra Famiglia. Quando il corteo passa per i cortei della città, è in uso che i devoti accendano dei falò, in ricordo dell’evento biblico della fuga della sacra famiglia da Erode. Anche la domenica delle palme si festeggia in modo particolare perché si onora S. Maria della Pietà. Le cui origini sono da collocarsi intorno ai primi anni mille, la statua è stata ritrovata nella piccola chiesa di S. Maria della Cava; la statua era venerata sin dai primi anni di diffusione del Cristianesimo, ma fu dimenticata quando intorno il 700 arrivarono gli Arabi nell’isola ed i Cristiani, per sottrarla dalle mani mussulmane, la nascosero; dopo il suo ritrovamento e la costruzione della Chiesa S. Maria la Nova, ad essa furono affiancate le statue delle pie donne e Cristo morto. Attualmente il gruppo statuario è portato in processione fino alla Chiesa del Carmine e per le vie cittadine ed esso è posto all’interno di una vara ed il Cristo è raffigurato quando oramai è disceso dalla croce, con le braccia e le gambe quasi staccate dal resto del corpo. In questa ricorrenza alla Madonna sono offerte delle composizioni di foglie di palma, denaro ed ex-voto. Il venerdì santo si ha una particolare processione: la statua di S. Maria Addolorata è prelevata dalla chiesa di S. Giovanni Evangelista per giungere in processione alla chiesa di S. Maria La Nova, dove il simulacro del Cristo morto è prelevato; la processione continua per tutto il giorno; la domenica di Pasqua si ha la celebrazione dell'”Uomo Vivo”, costituita da 2 processioni; la prima si svolge la mattina, quando il SS. Sacramento è portato per le vie della città, per poi far ritorno nella chiesa di S. Maria La Nova per essere sostituito con il simulacro di Gesù risorto, il soggetto della seconda processione che poi verrà riportato nella chiesa del Carmine dove resterà per qualche ora, visto che la processione riprenderà nel pomeriggio per concludersi la sera quando il simulacro è riportato nella Chiesa di S. Maria La Nova. Il 27 maggio ricorre la “festa delle milizie” Rappresentazione della battaglia in cui i Saraceni, nel 1091, venivano cacciati dalle milizie dal conte Ruggero “il Normanno La storia, impreziosita negli anni, diviene una leggenda per l’entrata in gioco della famosa “Madonna a Cavallo” che, munita di spada, sconfiggeva i saraceni. La vittoria dei cristiani avvenne grazie all’apparizione della Madonna guerriera, evento che determinò la decisione di Ruggero di far costruire una chiesa in onore della Madonna delle Milizie. L’evento è ricordato dagli sciclitani con la preparazione di due gruppi che simboleggiano i cristiani e i saraceni pronti a darsi battaglia, da una fiera, da corse di cavalli, l’arrivo dei numerosi fedeli dalle città vicine, ma anche da elementi sacri come la processione della statua della Madonna, il pellegrinaggio fino alla vicina Donnalucata dove, pare, apparve la Madonna in aiuto dei normanni.

Comiso, festa di S. Biagio. Anche questa festa si arricchisce di spunti derivanti da antichi culti preesistenti… Si festeggia in due tempi, il tre gennaio si hanno le varie funzioni religiose, mentre per le manifestazioni folkloristiche religiose occorre arrivare al seconda domenica di luglio, mese in cui La festa assume anche dei sapori propiziatori visto che cade nel periodo della raccolta del grano. Fasci di grano sono offerti al Santo e la quantità dell’offerta è direttamente proporzionata a quella del raccolto. Festeggiamenti anche per la settimana santa. Il mercoledì santo si ha la processione che parte dalla Chiesa madre e che compie tre giri: il primo è dedicato ai sacerdoti e si svolge vicino la chiesa di S. Biagio, il secondo è dedicato alla confraternita di Maria Ss. Addolorata ed il terzo è dedicato alla congregazione del SS. Sacramento e si svolge vicino la Chiesa dell’Annunziata. Il venerdì santo si ha una seconda processione: il simulacro del Cristo Morto e quella di Maria Addolorata sono portati per le vie della città.
Il sabato, domenica e lunedì di Pasqua le campane della Chiesa dell’Annunziata sempre a Comiso, suonano a festa. Ricorre la festa di Maria Annunziata, che però perde il titolo di festa patronale perché rientra nelle feste pasquali.
Prima che la giornata di sabato sia conclusa, la statua della Madonna è prelevata dalla sua nicchia all’interno della Chiesa perché il giorno di Pasqua ci sarà la processione di questa statua insieme a quella del Cristo risorto. Tale processione è denominata anche “la pace”: raggiunto uno spiazzale adeguatamente grande, le due stanze sono poste l’una di fronte alla altra, a distanza di circa 50 metri, per poi ricongiungersi in un incontro accompagnato dal battere delle mani dei fedeli, dal movimento di fazzoletti bianchi per aria e dall’esecuzione dell’inno reale da parte della banda musicale; questo incontro è ripetuto più volte e raggiunge il suo culmine quando il rito è ripetuto nella piazza fonte Diana, quando l’evento è anche accompagnato dallo strepitio delle campane della chiesa. L’ultima rappresentazione della “pace” si ha quando le statue rientrano in Chiesa.

Modica, giorno di Pasqua Processione della “Madonna Vasa-Vasa. Tale processione è chiamata così per via del bacio che si scambia con il Cristo al momento dell’incontro. il simulacro della Madonna ancora in lutto, portato in processione per la via principale della città, prevede l’incontro con la statua del Cristo, dopo il quale si ha la liberazione dal manto nero della Madonna ed il volo di colombe. Il bacio si ha nella piazza S. Domenico, vicino il Palazzo di città. La festa risale al ‘600 ed ha origini spagnole.