Cortile Chiodi

Arco di ingresso visto dal cortile

Il Cortile Chiodi costituiva l’antico ingresso del Castello Vecchio che eretto da Ruggero, a scopi difensivi, così fu chiamato fino al 1800, per distinguerlo dal Castello Nuovo, come era chiamato quello dei Luna. I Castello Vecchio occupava l’area che oggi è compresa tra il monastero di St.Caterina e il cortile Chiodi, Rizza e Carini fino alla Porta dei Bagni. Di questo glorioso Castello rimane oggi soltanto la memoria e poche tracce architettoniche rintracciabili nell’antica edilizia situata nell’area nella quale il castello insisteva… Nel 1141 vi abitò probabilmente Giulietta, amata figlia di Ruggero, e, nel 1520, ampliato e fortificato il castello diventa l’imponente dimora dei Perollo. Fortezza ed insieme residenza, il Castello Vecchio era interamente circondato da mura, aveva tre accessi: uno ad ovest, uno a sud ed un terzo, utilizzato per entrare ed uscire segretamente chiamato porta di San Pietro che dava fuori dalle mura della città nel lato sud-ovest.
Presso tale porta era un bastione munito di torri quadrangolari merlate. Fino al 1529, anno del caso di Sciacca appartenne ai Perollo, in tale anno fu messo a ferro e fuoco e dunque rovinato per opera del conte Luna. A testimonianza della potenza della casata cui il castello appartenne, resta oggi ben visibile sopra l’arco di accesso del cortile Chiodi lo stemma in marmo della famiglia Perollo.

Arco di ingresso sovrastato dallo stemma dei Perollo