Lavatoio medievale

Targa lapidea recante una incisione di Vincenzo Auria (1655)
Targa lapidea recante una incisione di Vincenzo Auria (1655)

Sul lato destro dell’ingresso del lavatoio è scritto:
“Qui scorre Cefalino, più salubre di qualunque altro fiume, più puro dell’argento, più freddo della neve”
…La leggenda racconta che Cefalino fu generato dalle lacrime incessanti di una ninfa pentita di avere punito con la morte, il tradimento del suo amato.
A queste pure acque correnti, fino a pochi decenni fa le donne del paese andavano ancora a sciacquare i panni facendo echeggiare le loro voci e i loro canti pieni d’allegria.
Al luogo, si accede da una scalinata detta “a lumachella”, che scende fino ad uno spazio semicoperto da una volta bassa. L’acqua che fuoriesce dalle bocche presenti in tre pareti, contribuisce con il suo rumore a dare a questo ambiente una connotazione unica. Infine, l’acqua che scorre all’interno delle vasche del Lavatoio va via, passando da un piccolo antro e raggiunge il mare.

Lavatoio medievale: veduta delle vasche