Annachiara Cottone

Nelle foto di Annachiara Cottone, giovane fotografa palermitana, si rivela al nostro sguardo, sempre, un centro.

Un punto di fuga al quale convergono le ombre di figure allungate a dismisura, proiettate verso una identità di antiche forme urbane. La trasparenza nitida di un bicchiere non del tutto svuotato, che manifesta di una occasione conviviale, da poco vissuta e già consegnata al mondo dei ricordi.

Una nave lontana all’orizzonte si contrappone ad una bicicletta in controluce. L’orizzonte scandito secondo fasce cromatiche di tessiture differenti che ci raccontano di un cielo, del mare e delle righe ordinate di una ringhiera. Elementi che diventano piani lungo il quale scorrono storie di movimento, colte in una immutabile, presunta, condizione di  immobilità.

Ed ancora due mani, che si toccano teneramente giocando con sfumature di colori diversi…. Ed infine lei, la sua presenza riflessa sul vetro di una scenografia del sacro. Quel sacro che in Sicilia è frequente incontrare passeggiando per le strade, sbirciando su squarci di interni di case, di chiese, di semplici muri di vicoli inattesi, che un semplice sguardo distratto non potrebbe mai cogliere.

Occorre uno sguardo che cerca, e che compone nell’apparente disordine di mille episodi, un’armonia fatta di grigi sapientemente calibrati e di elementi disposti in reciproco equilibrio. Ma soprattutto occorre che dietro quello sguardo cercante, si nasconda una rara capacità….quella di rivelare, a chi non sa vedere, un mondo che è molto più effimero di quanto noi oggi, non possiamo immaginare.


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