Lo sbarco in Sicilia

La Sicilia fu prescelta per lo sbarco degli alleati per la successiva azione di invasione della penisola italiana. Il 10 luglio del 1943 gli Alleati sbarcano sulle coste meridionali dell’Isola, (tra Licata e la Maddalena) e, tra il 10 e l’11 luglio cadono Siracusa e la base navale di Augusta. Il grande dispiegamento di uomini e di mezzi posti al comando di Eisenhower, rompe la resistenza esercitata dalle quattro divisioni italiane e dalle due tedesche. In soli 10 giorni le truppe della settima armata americana e della ottava armata britannica conquistano due terzi dell’Isola. Palermo subisce pesanti bombardamenti e cede il 22 luglio.
Dopo è la volta di Messina, dove le divisioni italiane Livorno e Napoli e il XIV corpo d’armata tedesco resistono fino al 17 agosto. A Cassibile, emissari del governo Badoglio firmano il 3 settembre l’armistizio con le delegazioni degli Alleati. L’avvenuto accordo viene diramato dal governo italiano solo cinque giorni dopo. La resa della Sicilia causa un duro colpo per il regime fascista, che la considerava inespugnabile. I danni causati dal conflitto avranno ripercussioni nella Sicilia del dopoguerra.