Arabi

ceramica saccense
Ceramica saccense

Nel VII secolo d.C., gli Arabi in meno di un secolo, riuscirono ad unificare, sotto la nuova religione dell’Islam gran parte dell’Asia e dei paesi del Mediterraneo, giungendo fino alla penisola Iberica. Dopo aver conquistato Malta e Pantelleria, con una serie di incursioni riuscirono a strappare la Sicilia ai Bizantini. Il 17 giugno dell’827 sbarcano a capo Granìtola presso Mazara, chiamati da Eutimio da Messina. Gli invasori sia Berberi che Persiani si appropriano di Biscari, Palazzolo e Chiaromonte; In poco tempo l’esercito bizantino ripiega e cade la resistenza degli indigeni cristiani. Nell’831 conquistano Palermo, che diverrà capitale dell’Isola. Poi sarà la volta di Messina (842), Modica, Ragusa ed Enna (859).. Solo la parte nord-orientale dell’isola resisterà ancora grazie agli aiuti bizantini. nell’864 viene conquistata la città di Noto, e nell’878 cade Siracusa dopo un assedio durato decine di anni. Successivamente Catania (900), e Taormina (902). Nel 965, con la conquista di Rometta nel messinese, si completa. Dal 948 al 1040 governerà l’isola la dinastia dei Kalbiti, di origine araba. La parte orientale dell’isola conoscerà nel periodo arabo una sorta di decadenza.
La parte occidentale, contrariamente al passato invece conoscerà maggiore sviluppo. Palermo, ad. Es. si riempie di moschee e scuole coraniche. Amministrativamente, la Sicilia sarà divisa in tre Valli: Val di Mazara nella parte centro-occidentale, Val Dèmone nella parte orientale-settentrionale, Val di Noto nella parte orientale-meridionale. Di quasi due secoli di presenza araba in Sicilia ben poco è rimasto, tranne che a Cefalà Diana, infatti, dove sono noti i “bagni” quasi niente è rimasto di originalmente arabo. Numerose sono invece le testimonianze architettoniche della cultura islamica nell’architettura siciliana di epoca normanna. Residui sono rimasti anche nella struttura urbanistica di alcune città. Al posto degli schemi geometrici e regolari, dove si imponeva l’angolo retto, l’urbanistica araba proponeva un intrigo di stradine, dove si aprivano case anch’esse costruite secondo criteri diversi. Tali principi costruttivi li troviamo ancora oggi nella conformazione di alcune abitazioni che ricalcano antichi schemi arabi, nella cittadina di Mazara.
Anche nel territorio vennero apportati alcuni significativi cambiamenti, come: lo smembramento del latifondo bizantino e il frazionamento della proprietà terriera, lo sviluppo di metodi e tecniche di irrigazione e di sistemi idraulici -noti gli acquedotti sotterranei di Palermo-, la coltivazione degli agrumi, del cotone, lino, canapa, canna da zucchero e datteri. Ma anche dei carciofi, spinaci, e melanzane. Nel 1060 d.C., con la caduta dei Klabiti l’Isola viene suddivisa tra vari signori locali, spesso in lotta fra di loro. A causa di una contesa fra i “Kaid” di Catania e di Siracusa sono chiamati i Normanni in Sicilia, i cui discendenti saranno poi destinati a fondare uno dei più potenti regni del Mediterraneo. Anche dopo la “riconquista” normanna, la cultura islamica permarrà tuttavia sotto varie forme: fino ad oggi sono ancora riconoscibili nel popolo palermitano espressioni idiomatiche, usanze, costumi alimentari e credenze che derivano da quel lungo periodo di dominazione Araba.