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Angelo D'Agostino - Gennaio 2005 |
C'è un posto nel mondo dove trovi occhi, sorrisi, silenzi
e colori.
Ed incontri uomini mentre incontri te stesso.
Un posto che è simile
a molti altri, ma che è unico.
Dove la gente vive, nonostante
tutte le difficoltà insieme alla natura
spietata e meravigliosa,
arida ma generosa.
Questo posto si chiama CIAD.
Qui, i colori ti circondano
ricordandoti quelli che esistono dentro ognuno di noi.
Qui i sorrisi
sono sinceri, mai di circostanza,
ed occhi ti chiedono semplicemente
una mano d'aiuto per dare essenza di realtà ai loro sogni,
sogni
semplici in cui esistono condizioni di vita più favorevoli alla
permanenza della gente;
sogni in cui cose fondamentali come l'acqua,
le coltivazioni, le scuole e le strutture ospedaliere
non siano più considerati
delle conquiste.
Qui, mani si tendono per dare questi aiuti,
e questi
aiuti spesso hanno i volti di giovani volontari
che affiancandosi ad
organizzazioni non governative
decidono di donare il loro tempo, la
loro qualificazione
e tutto il loro impegno per far sì che quei
sogni diventino diritti.
Aiuti concreti, che partono da studi specifici
delle vere opportunità di sviluppo
di paesi difficili come questo
e che si chiamano progetti
per uno sviluppo compatibile dei suoli,
per uno sviluppo economico che dia alla gente la
possibilità di
restare nelle terre in cui sono nati,
coltivandole e utilizzandole
senza stravolgerne la natura
quella natura che qui più che altrove
si mantiene ancora intatta
e limpida come gli sguardi dei suoi bambini.
Questi sguardi ha saputo cogliere Angelo D'Agostino
nelle immagini
che presentiamo nella sezione reportage del sito fotoartearchitettura
nella speranza di suscitare in chi le vede sentimenti di sempre maggiore
rispetto e fratellanza
nei confronti di popolazioni come quelle del
CIAD.
Testo di P.Campanella - Gennaio 2005













