Nadar

Gaspard-Félix Tournachon, nato a Parigi nel1820, è conosciuto con il nome di Nadar. Difficile dire quale sia stata la sua passione prevalente, amò la fotografia, ma anche scrivere e volare. Il mondo dell’arte, la letteratura e la musica. lo coinvolsero sin da giovanissimo. Iniziò con lo scrivere articoli per dei comuni giornali, mettendo successivamente a frutto anche la propria abilità come caricaturista. Il nome Nadar lo acquisì già nel 1841. Nel 1848, realizza caricature per Le Charivari e fonda nel ‘49 Le Revue comique Le Petit journal pour rire. È nota una raccolta di disegni del 1855, da lui eseguiti di personaggi famosi dal titolo Pantheon Nadar.
Nadar era un personaggio che amava stare al passo con i tempi, da ciò derivò sicuramente anche l’amore per la fotografia. Iniziò acquisendo le prime nozioni da Bertsch e da Arnaud , ciò lo incoraggiò ad aprire, dopo poco tempo, un proprio studio fotografico.
Le sue prime fotografie risalgono al 1853; per le quali, cosa ancora insolita, impiegava la luce artificiale. Sono sue anche le prime foto aeree, del 1858, scattate da un areostato. Venne tuttavia definito “Tiziano della fotografia”, per i suoi ritratti, attenti a restituire gli aspetti caratteriali dei personaggi. In ciò venne aiutato dall’uso che fece della luce. Nel suo studio si fecero ritrarre molti importanti personalità dell’epoca, come politici, attori ed artisti, (fra questi anche Baudelaire, noto per essersi scagliato contro la fotografia che considerava un’arte per pittori falliti). Il gusto di farsi fare ritratti si afferma in quel periodo di esordi -i primi studi per ritratti risalgono al 1841- come un vero e proprio fenomeno sociale. Molti fotografi utilizzavano nei loro atelier degli sfondi anonimi. Nadar, invece intuì che arredare il suo studio in modo da fornire vivacità di elementi agli sfondi poteva fare la differenza… inoltre promuoveva in fotografia la spontaneità delle pose conquistandosi le grazie degli acquirenti grazie alla qualità dei risultati ottenuti.
Spesso la sua figura è ricordata per avere ospitato la prima mostra degli impressionisti nel 1874, nel suo prestigioso atelier fotografico al n.35 di Boulevard des Capucines. Nel 1863, realizzò il suo “Geant”, un enorme pallone ad aria calda, ben 6000 metri cubi, come mezzo per volare. L’iniziativa non ebbe successo ma il risultato tuttavia non fu dei peggiori, visto che fornì ispirazione a Verne per un romanzo, dal titolo “Cinque settimane in pallone” e se il nome del personaggio di Michel Ardan del romanzo Dalla Terra alla Luna del 1865 deriva dall’anagramma di Nadar. Il suo interesse per la scrittura riemergerà negli ultimi anni della sua vita. Pubblicherà ne 1900 un volume dal titolo“Quand j’étais photographe”. Morirà nella sua Parigi nel 1910.