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Annachiara Cottone

Nelle foto di Annachiara Cottone, giovane fotografa palermitana, si rivela al nostro sguardo, sempre, un centro.

Un punto di fuga al quale convergono le ombre di figure allungate a dismisura, proiettate verso una identità di antiche forme urbane. La trasparenza nitida di un bicchiere non del tutto svuotato, che manifesta di una occasione conviviale, da poco vissuta e già consegnata al mondo dei ricordi.

Una nave lontana all’orizzonte si contrappone ad una bicicletta in controluce. L’orizzonte scandito secondo fasce cromatiche di tessiture differenti che ci raccontano di un cielo, del mare e delle righe ordinate di una ringhiera. Elementi che diventano piani lungo il quale scorrono storie di movimento, colte in una immutabile, presunta, condizione di  immobilità.

Ed ancora due mani, che si toccano teneramente giocando con sfumature di colori diversi…. Ed infine lei, la sua presenza riflessa sul vetro di una scenografia del sacro. Quel sacro che in Sicilia è frequente incontrare passeggiando per le strade, sbirciando su squarci di interni di case, di chiese, di semplici muri di vicoli inattesi, che un semplice sguardo distratto non potrebbe mai cogliere.

Occorre uno sguardo che cerca, e che compone nell’apparente disordine di mille episodi, un’armonia fatta di grigi sapientemente calibrati e di elementi disposti in reciproco equilibrio. Ma soprattutto occorre che dietro quello sguardo cercante, si nasconda una rara capacità….quella di rivelare, a chi non sa vedere, un mondo che è molto più effimero di quanto noi oggi, non possiamo immaginare.



Troppo libera e vaga. I giovani e l’arte di oggi.

Generazione digitale, è un modo per descrivere le capacità dei giovani di oggi di esprimersi attraverso e di rapportarsi in vario modo con i mezzi tecnologici digitali e con la rete.
Tutto è a portata di mano, la cultura come il divertimento, l’informazione e la rapida comunicazione. Essere nelle condizioni di confrontarsi con un panorama globale e al tempo stesso tentare di distinguersi, mirando a costruire comunque una propria identità che confermi un proprio specifico modo di essere presente nella rete, non è sempre facile. Spesso i giovani percepiscono un senso di disorientamento, che invece di spronarli ad attivare delle difese nei confronti degli aspetti maggiormente deteriori della rete, li fagocita annientando ogni capacità di distinguere la realtà dalla realtà virtuale.

La maggiore accessibilità al mondo dell’informazione da parte del pubblico giovanile comporta come ricaduta positiva una maggiore attenzione dell’essere umano alla propria dimensione creativa, e la rete stessa si pone come incentivo a rendere pubbliche le proprie realizzazioni nel campo dell’arte.
Tuttavia, se è vero che la rete è diventata una “vetrina” per chi vuol proporsi, è anche vero che la reale conoscenza di chi si impegna all’interno del circuito in modo serio non si riesce a raggiungere. È indispensabile che qualcuno svolga un ruolo guida.
Sottoponendo alcuni giovani dell’ultimo anno delle scuole superiori di II grado a rispondere sul significato dell’arte di oggi, prima dell’inizio del corso di studi di storia dell’arte, spesso si scopre che della cultura artistica contemporanea gli studenti sanno molto poco. E questo nonostante la rete offra abbondantemente la possibilità di informarsi in materia..

Quasi nessuno si riferisce ad artisti contemporanei ricordandone il nome o le opere. E generalmente, il giudizio che prevale sull’arte di oggi, non è positivo.
Il giovane pubblico percepisce il discostarsi dell’arte dalla perizia tecnica prima manifestata, come una incapacità dell’artista a confrontarsi con le opere del passato. Inoltre, questo allontanarsi dai canoni “classici” del fare artistico ha reso l’arte “troppo libera e vaga”, per cui vi è una grande difficoltà da parte del giovane pubblico ad emettere un giudizio su qualcosa che non riesce veramente a comprendere. Ne deriva che se l’arte non ha un senso per loro, non sono loro a non saperla interpretare, ma è l’arte di oggi che è priva di senso in se stessa.

Altro comune giudizio è quello che bolla l’arte contemporanea come di facile accessibilità da parte di un vasto panorama di artisti o pseudo-tali. L’arte, dal momento che non è più legata alla capacità tecnica di realizzarla è di più facile approccio, questo a volte può renderla banale ed il rischio è che si aumenti nei più il sospetto che le manifestazioni artistiche contemporanee non siano vere opere d’arte, ma che siano proposte come tali da spregiudicate logiche di mercato.

L’arte oggi si presta ad una tale molteplicità di interpretazioni da rivestire un significato diverso in rapporto a ciò che ognuno di noi percepisce di essa. È vero comunque che si tratta di un’arte in continuo movimento perché è frutto della società contemporanea che muta e si evolve molto più velocemente di prima. Per questa ragione è impossibile circoscriverla come in passato all’interno di una determinata categoria o corrente.

Se una delle principali prerogative dell’arte del passato era stupire, vuoi per i virtuosismi tecnici messi in campo dagli artisti, vuoi per i messaggi rivoluzionari in essa contenuti, si può affermare che uno dei motivi per cui l’arte non fa più presa nei giovani di oggi è che non esiste più in essa la, capacità di stupire. Qualcuno arriva a chiedersi se non sia addirittura il pubblico giovanile stesso ad aver perso questa capacità (ma questa è una ipotesi troppo catastrofista per poter essere presa in considerazione).

Molto spesso il primo impatto che i giovani hanno con l’arte contemporanea è all’interno del percorso scolastico. Qualcuno afferma: l’arte non occorre solamente studiarla ma occorre principalmente capirla. Arrivare a riflettere sul fatto che l’arte non si può solamente apprendere ma occorre possedere gli strumenti per una sua corretta interpretazione già costituisce un grosso passo avanti. Il banco di prova è portare gli studenti a vedere una galleria d’arte contemporanea o moderna che sia, e vedere se il messaggio arriva destando interesse o addirittura commozione.

Altro fattore che si considera determinante è la scarsa disponibilità dai parte dei media nel pubblicizzare opere d’arte contemporanea. È infatti vero che molto spazio è riservato alle opere del passato o alle avanguardie storiche, ma poche sono le trasmissioni televisive che riservano appositi spazi alla divulgazione delle opere d’arte degli artisti di oggi. Questo si traduce in una grande popolarità di temi legati al gossip e poca conoscenza degli aspetti artistico-culturali espressi dalla nostra società.
La cultura di massa, ritenendo il giovane pubblico interessato solamente agli aspetti frivoli della società e a fenomeni di costume trascura l’educazione all’arte, non favorendone automaticamente uno sviluppo.

È diffusa l’opinione che per essere percepita dai più come un valore l’arte deve essere presentata ai giovani come un valore importante. È purtroppo vero che oggi non si alimenta nei giovani la consapevolezza dell’importanza di continuare a produrre arte, anzi spesso l’arte tende ad essere considerata marginale nel panorama culturale essendo lasciata nel degrado o trascurata nell’ambito della formazione.

Tuttavia è bene precisare che c’è anche chi fra i giovani esprime dei giudizi positivi sull’arte contemporanea.
C’è che ad esempio sottolinea che la libertà di espressione e la mancanza di specifici vincoli legati alle esigenze di una determinata committenza, rende l’arte più sincera, più orientata ad aderire alle reali esigenze dell’uomo contemporaneo.
Un particolare valore riveste per i giovani l’arte della fotografia. se ne riconosce il valore creativo perché si è ampiamente compreso che la fotografia non è mera riproposizione della realtà, ma che è il fotografo che, scegliendo i soggetti da fotografare e soprattutto scegliendo come presentarli, estrinseca la sua capacità di rendere arte la fotografia.

Altra componente che i giovani mostrano di apprezzare è il coraggio dimostrato da molti artisti contemporanei che si sono esposti a critiche negative pur di veicolare il proprio modo di intendere l’arte. Questo viene visto come un gesto anticonformista e viene pertanto sempre apprezzato da quella parte del pubblico giovanile, che è nella perenne ricerca di nuovi modi di esprimersi e di scardinare i consueti modi rapportarsi con la propria realtà.

Spesso dopo avere studiato l’arte contemporanea ed avere avuto modo di apprezzarne i messaggi le opinioni dei giovani studenti cambiano, e si registrano opinioni che a volte ribaltano quelle iniziali…..ma è opportuno precisare che a tale obiettivo non tutti i docenti pervengono, poiché spesso i programmi disciplinari si concludono con l’arte degli anni ’50.



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