Land Art o Earth Art

A cavallo tra gli anni 1960 e 1970, nasce e cresce il fenomeno Land-art, da tematiche concettualiste che in Italia prendono una declinazione poverista. Strumento e soggetto dell’opera è il territorio. Sono letteralmente messi in discussione i tradizionali spazi espositivi. Nasce dal principio di stampo “concettuale” che anche un luogo o una azione che emerga da una operazione artistica, come qualsiasi oggetto artistico possa essere considerato opera d’arte. Si connota come una esperienza soprattutto anglosassone, anche se vi aderiranno molti artisti americani. Per la prima volta con la Land art si agisce sulla natura senza tentare di rappresentarla. Tali operazioni investono ampie porzioni di territorio e consistono in azioni come: una valle attraversata da grandissimi teli colorati, (vedi Valley Courtain – Christo, 1970) in Colorado.
A volte la maestosità delle opere contrasta con la fragilità o deperibilità di materiali usati…. Spessissimo questa forma d’arte si avvale della fotografia per documentare e diffondere l’opera o materialmente coinvolgendo il linguaggio fotografico all’interno dell’opera stessa. Come quando si fotografa un intervento a carattere labile come dei segni lasciati nell’erba per successivi incrementi. La land art si pone da subito come un tentativo di portare all’attenzione sia l’atteggiamento di chi acquista opere d’arte più per investimento che per apprezzamento dei loro contenuti artistici, sia l’alterato rapporto uomo-natura. Per questo motivo viene definita anche arte ecologica.
Ci si chiede se davvero questa forma d’arte, che si propone come innovativa, non abbia avuto precedenti nella storia dell’arte. Nel trattare di Land art, Gillo Dorfles osserva:”C’erano già i giardini di sabbia zen, i giardino di muschio e gli stessi Ikebana giapponesi, che facevano di queste attività naturali una forma d’art a sé stante. C’erano i cimiteri svedesi con i loro recinti di ghiaia rastrellata a disegni geometrici. E c’erano le infinite varietà di parchi all’italiana, all’inglese …ma la particolarità della land art è stata quella di un intervento sulla natura e nella natura non a scopo edonistico ed ornamentale, ma per quello che potremmo definire una presa di coscienza dell’intervento dell’uomo su elementi che presentano un ordine naturale e che da tale intervento sono sconvolti e incrinati”.
In tal senso, oggi, che prepotentemente di fronte agli squilibri territoriali che si presentano sempre più spasso ai nostri occhi, il messaggio della land art è attuale, e sta a noi coglierlo e modificare quell’indifferenza verso le trasformazioni territoriali, che in molti angoli del mondo continuano a perpetrarsi, senza regole.