Body Art

Fra tutti i generi artistici più recenti, la body art, che si propone di indagare attraverso il corpo il complesso sistema dei comportamento umani, è forse quella che genera un maggior senso di curiosità e a volte diffidenza. Questo per la sua particolarità di essere arte fatta con il corpo. Senza dubbio la  Body art, che temporalmente si colloca all’inizio del 1970,  è una fra le più controverse e dibattute esperienze artistiche contemporanee.
Per la prima volta si dichiara protagonista dell’opera il corpo dell’autore stesso che interviene su di se stesso a volte con azioni che possono essere ritenute anche discutibili. Più che opere si realizzano delle performance,  esibizioni in forma di teatro dove i movimenti assumono un particolare significato in relazione all’atto artistico che si vuole comunicare. Il termine performance abbraccia tutte le esperienze che hanno a che veder con l’azione fisica del soggetto, non necessariamente finalizzata alla realizzazione di un prodotto finale.
Tali performance sono riprese in diretta da una televisione a circuito chiuso, che diventa il mezzo per concretizzare l’opera in un video. Della Body art fanno parte anche quelle azioni volte a modificare anche con interventi di chirurgia plastica, le parti del corpo del soggetto proponente. Quello che sconcerta infatti è che il corpo diventa materia su cui operare artisticamente.
L’azione diviene il pretesto per denunciare l’inopportunità delle convenzioni sociali e le inibizioni ancora presenti nell’uomo. Personalità di spicco di questo genere artistico sono: Gina Pane, Acconci, Patella, Marina Abramovic, Luigi Ontani, ecc…